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Mariano Pietrini: l’artista della luce

Mariano Pietrini nasce il 12 marzo 1945 a Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, nel quartiere noto come “Massalini”. Sin da giovane manifesta una grande curiosità per l’arte e la cultura siciliana, elementi che influenzeranno profondamente la sua produzione artistica, fino a farlo diventare uno dei protagonisti più emblematici della scena contemporanea siciliana.

Gli anni giovanili e la formazione
Nel 1961, a soli 16 anni, incontra Gisella, colei che diventerà la sua musa ispiratrice e futura moglie. Gli studi lo portano a iscriversi alla Facoltà di Economia e Commercio presso l’Università di Messina, dove si laurea nel 1971. L’anno seguente avvia il proprio studio di commercialista. Nel 1973 sposa Gisella, mentre nel 1974 nasce la sua prima figlia Veralisa; la seconda figlia, Ada, arriverà nel 1976.

Parallelamente alla carriera accademica e professionale, Mariano si avvicina gradualmente al mondo dell’arte. L’evento che segna l’inizio del suo percorso di pittore è un viaggio a L’Aquila, sempre nel 1976, esperienza che lo spinge a prendere in mano i pennelli, intraprendendo una carriera artistica ricca di sperimentazioni e evoluzioni tecniche.

La nascita del Progetto Jalari
Nel 1977, Pietrini concepisce e avvia il progetto Jalari, acquistando i primi terreni insieme ai fratelli Salvatore e Fortunata. L’obiettivo è creare un luogo in cui l’arte, la natura e la cultura popolare siciliana possano coesistere. Comincia così la costruzione della casa che diventerà l’attuale agriturismo e prende forma la grande raccolta di oggetti della tradizione siciliana, giunta a superare i 15.000 reperti e confluita nel Parco Museo Jalari.

Durante questo periodo, Mariano si dedica intensamente anche all’insegnamento e al volontariato nel recupero di giovani in difficoltà, esperienze umane che lo porteranno a maturare una visione artistica profondamente ancorata ai valori di solidarietà e condivisione.

Pubblicazioni e prime mostre
Già a partire dal 1979 comincia a far conoscere le sue opere al grande pubblico, ma è soprattutto negli anni ’80 che partecipa a numerose esposizioni: Galleria 14 di Firenze, Galleria La Sponda di Roma e Galleria Scoleta 5 di Venezia, tra le altre. Contemporaneamente, pubblica il primo libro Qualcosa che va scomparendo, Folklore e mestieri siciliani (1979), avviando così una lunga serie di testi, spesso dedicati all’arte, alla cultura popolare e alla storia della Sicilia.

Pittura, scultura e sperimentazione
Nel 1987 inizia a lavorare la pietra, aggiungendo la scultura al suo repertorio. È un passaggio decisivo che si consolida negli anni successivi, con l’uso di strumenti come flex e martello pneumatico per esprimere forme e concetti sempre più innovativi.

Nel 1988 pubblica Antologia di colori, segni e parole e partecipa a mostre che mettono in contatto Lazio e Sicilia, coinvolgendo attivamente i fratelli nel progetto Jalari. Da questo momento in poi, la produzione artistica di Pietrini si arricchisce ulteriormente: dipinti a olio e acrilico, sculture in pietra, murales urbani, installazioni e una copiosa produzione di libri che spaziano dalle tematiche folcloristiche a quelle più prettamente artistiche e spirituali.

Successi, riconoscimenti e libri
Negli anni ’90, Mariano intensifica le pubblicazioni, tra cui Sogno della città di pietra (arte e mestieri del tempo che fu) (1991) e il murales Massalini (1993), dedicato proprio al quartiere in cui è nato. Nel 1998 presenta il libro Dialogo con le pietre a Buenos Aires e Mar del Plata, mentre nel 1999 pubblica Festa della vendemmia.

La sua fama oltrepassa i confini italiani: nel 2001 viene scelto dalla Fondazione Telethon per premiare la città di Fidenza come città solidale d’Italia con una sua scultura. Nello stesso anno, dona l’opera Unione e Benevolenza a Buenos Aires.

Tra il 2002 e il 2003 pubblica una serie di libri che confermano la sua grande passione per la luce e l’energia vitale (La storia dell’umanità, Infinito infinitamente della luce, La Sicilia colori energia memorie, luce, L’artista del vento, colore energia parole, La pace). Nel 2003 vince anche importanti premi di poesia come il “Premio Nazionale di Poesia Beniamino Ioppolo”.

Anni 2000: tra Sicilia e il Mondo
Negli anni 2000, Mariano Pietrini si impegna in conferenze e mostre in Sicilia, in Italia e all’estero. Nel 2005 tiene un intervento a Palazzo dei Normanni di Palermo e presenta la personale Colores de Cicilias all’Università di Scienze Economiche di Granada, in Spagna. Nel 2010 partecipa a un convegno nazionale a Milazzo, presentando il libro Resurrezione luce amore.

Nel 2016 raggiunge gli Stati Uniti, esponendo a New Orleans e ricevendo le chiavi della città di Jackson per il suo contributo artistico. È la consacrazione di una carriera ricca di riconoscimenti e ispirata da un continuo desiderio di innovare.

La scomparsa e l’eredità artistica
Mariano Pietrini si spegne nel febbraio del 2017 all’età di 72 anni, lasciando in eredità oltre 4000 opere. Subito dopo la sua scomparsa vengono organizzati eventi per ricordarlo, come l’inaugurazione di un gruppo scultoreo al Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto e varie iniziative volte a rendere omaggio all’“artista della luce”.

Anche dopo la sua morte, l’opera di Pietrini continua a essere celebrata: nel 2023 la scultura Energia viene installata presso l’ingresso dell’Istituto Fermi di Barcellona Pozzo di Gotto. Nel 2024, la sua arte e il Parco Museo Jalari saranno protagonisti di una puntata del programma Generazione Bellezza in onda su Rai 3, consolidando ulteriormente il riconoscimento di Mariano Pietrini come una figura di spicco nell’arte contemporanea italiana.

Conclusioni
Mariano Pietrini ha attraversato l’intero arco della seconda metà del Novecento, dai fermenti culturali degli anni ‘60 fino all’era contemporanea, delineando con le sue opere un percorso artistico che abbraccia pittura, scultura e scrittura. Il Parco Museo Jalari rimane l’eredità più tangibile e spettacolare di un artista che ha saputo coniugare la tradizione popolare con la ricerca costante della luce come metafora di bellezza e di verità.

La sua vita e la sua produzione artistica continuano a ispirare nuove generazioni di artisti e appassionati, che vedono in Mariano Pietrini un esempio di come l’arte possa essere strumento di crescita personale, culturale e sociale.

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